"Allorigine del film c'è un libro. Vi consiglierei di leggerlo: è libro insolito, inquetante, misterioso...Si chiama "Il poema dei lunatici" e il suo autore è Ermanno Cavazzoni. Da questo libro ho preso dei personaggi e delle situazioni, ma sopratutto una vibrazione, un suono, un colore...Qualcosa di obliquo, di contraddittorio...Con esitazione, perplessità e diffidenza ho aggiunto al racconto altri personaggi veri e inventati, antiche paure, ossessivi implacabili ritornelli, suggestioni di altre letture, personaggi di altre storie e anche sequenze di immagini che appartengono a film che non ho mai realizzato...Come compagni d'avventura ho scelto Benigni e Villaggio, due geniali buffoni, due aristocratici attori, unici, inimitabili, che qualunque cinematografico può invidiarci tanto sono estrosi...penso che siano gli amici ideali per inoltrarsi in un territorioche non ha mappe nè segnaletica, un paesaggio ignoto, senza confini".