Treatto dall'omonimo romanzo di Niccolò Ammaniti, il film di Salvatores è ambientato negli anni '70, in un piccolo borgo rurale del sud tra cieli azzurri e infinite distese di grano inondate da una luce accecante. Tra caldi pomeriggi d'estate i ragazzini del paese giocano spensierati tra i campi. Un giorno il piccolo Michele, accanto a una casa abbandonata, scopre un suo coetaneo incatenato in una profonda buca. La curiosità lo spinge a scoprire che il piccolo è tenuto rinchiuso da alcune famiglie del paese, con la complicità di suo padre e di un delinquente senza scrupoli venuto dal nord. Michele è confuso e lacerato da un complesso di sentimenti contrastanti, l'amicizia del suo misterioso coetaneo, gli affetti familiari, l'innato senso di giustizia e l'opprimente omertà sociale. Alla fine dimostrerà a tutti e soprattutto a se stesso, di non avere paura.