Per il pubblico e la critica americana questo è il documentario dell'anno,vincitore del Sundance Film Festival e candidato all'Oscar.Con grande precisione e sensibilità,il regista racconta la torbida storia di abuso di cui fu protagonista la famiglia Friedman,perfetto modello di borghesia ebrea americana middle-class.Vicende che furono al centro di un processo controverso e che sconvolsero l'America benpensante degli anni 80.Ancora aggi le risultanze di quel caso giudiziario sollevano più dubbi che certezze,e una cinepresa indiscreta ha riportato in vita quel gruppo di famiglia in un interno che finì alla ribalta dell'attenzione mediatica,incarnando la parte oscura della coscienza americana.L'indagine del regista non arretra davanti a nulla:alterna brucianti interviste e filmini super8 familiari,persegue il desiderio irrealizzabile di squarciare il velo della verità,compone un'inquietante quadro di orrore quotidiano.E sopratutto una riflessione inedita sulla banalità del male.