Louis Nero scrive e dirige le ultime ore della vita di Rasputin fino al ritrovamento del suo cadavere restituito dalle acque del fiume Moika che attraversa San Pietrogrado, col viso sfigurato e le mani legate da una corda. La figura di Rasputin riemerge così dalle accuse di occultismo per essere rivalutata e per evidenziare il suo percorso personale di martirio.