la famiglia di ASlberto Stignano è allo sfascio:ciascuno vanta una propria libertà,adattandio un modus vivendi che non accetta consigli o moralismi.Tutti sono alla ricerca di qualcosa di diverso:Elena,la moglie,è attratta dal mondo borghese e salottiero dove,giocando a carte,spende ogni suo risparmio;Beppe,il figlio,è affascinato dal divismo cinematografo e parte per la Francia in cerca di fama e la figlia Rosaria proclama una scelta di vita spregiudicata.Alberto ha cercato in vano di comunicare con la sua famiglia,ma innanzi alla loro testardaggine finisce per perdere ogni stima e per accettare una relazione extraconiugale.In breve la situazione precipita:Elena ha accumolato un ingente debito in gioco,Beppe viene sospettato di omicidio e ,Rosaria dopo averlo sposato Corrado,viene abbandonata.Davanti a tali fatti Alberto sceglie tale silenzio e,dal momento che le sue parole sono sempre cadute a vuoto,decide di diventare muto.Solo l'accusa di omicidio a causa del figlio lo fa desistere dal suo mutismo:"riconosce che gli "errori" sono stati assai,e ognuno di noi ha la sua colpa.E ognuno di noi ha sbagliato credendo di indovinare".Lentamente la famiglia si ricompone con un lieto fine Eduardo,che mette in scenna per la prima volta questo lavoro nel 1955,sembra riconfermare il ruolo della famiglia come unica possibilità di sopravvivere agli sbandamenti e al "dibattersi inutile " dell'uomo nella società.